domenica 25 maggio 2014

Una seconda vita

Come risorgere dal coma e girare il mondo.


I progressi che ho ottenuto nel cammino li devo perlopiù alla terapia Bobath che ho potuto fare presso l’istituto Don Gnocchi di Parma diretto dalla professoressa Anna Mazzucchi. Il centro di riabilitazione che mi aveva ospitato subito dopo l’incidente , mi aveva sottoposto a una terapia tradizionale. Era una riabilitazione fondamentalmente passiva e le fisioterapiste si sforzavano di muovermi gli arti che facevo fatica a comandare. Il Bobath mi ha insegnato invece a muoverli in autonomia e il terapista non si è più sostituto a me. Anche l’esercizio dello o standing è differente, per riacquisire la posizione eretta in un caso c’era l’apparecchio che mi teneva fermo in piedi per ore e ore, con il Bobath è il mio corpo che deve stare vs dritto il più godibile senza ausili. In questo modo tutti i muscoli ridiventano capaci di affrontare la gravità. La fatica è tanta ma non ci sono forzature dolorose.
Ritrovare il cammino mi ha aiutato anche a recuperare le altre funzioni che erano state indebolite dalla lesione frontale che mi ha procurato l’incidente di macchina che nel 2007, quando avevo A diciannove anni, ho avuto con altri tre amici.
Ne siamo usciti vivi solo in due ed io mi sono ritrovato in coma per tre mesi. All’inizio del risveglio , oltre a non riuscire a muovermi in autonomia , avevo anche molte difficoltà nel parlare e nel ricordare .
La riabilitazione è stata lunga e continua ancora oggi da casa. Credo che la dovrò fare sempre, non è facile anche perché , a parte la fatica , adesso devo sostenere interamente il costo come privato.
Abbinando il Bobath alla logoterapia, sono però riuscito a riprendere i miei studi e mi sono diplomato ragioniere programmatore.
Per recuperare il linguaggio mi è stato di aiuto un software edito dalla Erickson. E’ ilProtocollo logopedico De Filippis ‘ , un CD-ROM per il trattamento dei disturbi del linguaggio e dell’apprendimento scolastico, afasia e deficit neurologici. E’ uno strumento utile che ha un costo abbordabile ( 78.50 euro). A me è servito soprattutto nelle fasi iniziali della riabilitazione linguistica . Contiene esercizi che adesso giudico molto semplici ma che mi sono piaciuti anche perché mi hanno permesso di riprendere il contatto col computer . Accanto a questo supporto informatico per il recupero del linguaggio ho utilizzato anche un programma per la riabilitazione cognitiva : “Training di riabilitazione cognitiva “. Si tratta di Un CD-ROM con esercizi di memoria, abilità di pensiero e funzioni esecutive studiati per chi ha subito una lesione cerebrale come la mia. Anche in questo caso mi è stato utile fare i ‘giochini’ del programma soprattutto per riprendere a far funzionare la memoria che era arrivata al punto di impedirmi di riconoscere le persone e ricordare quello che avevo appena fatto.
All’inizio mi affaticavo molto facilmente e riuscivo a reggere lo sforzo dell’incontro con las logopedista solo per poche decine di minuti . Avevo bisogno di dormire molto per recuperare le energie e permettere alla mente di ricominciare a funzionare normalmente. Poi la mente si è ripresa e ho incomiciato a fare gli esercizi in famiglia e anche da solo . Sono riuscito a usare questi programmi anche con una ragazza che ho incontrato nel centro di riabilitazione di Parma. E’ stato un modo simpatico per stringere una nuova amicizia che continua ancora oggi. Ci si riabilita anche in questo modo e gli amici sono fondamentali. I miei vecchi amici mi hanno subito aiutato e mi stanno ancora aiutando moltissimo. In fondo sono loro i miei logopedisti quotidiani. Oggi riesco di nuovo e a divertirmi con loro e ho ripreso a navigare in internet col computer che è sempre stato la mia passione .
A cinque anni dall’incidente riesco a camminare anche senza l’ausilio di un bastone. A dire il vero, lo uso ancora quando devo fare un tragitto impegnativo.
L’ho usato anche a capodanno per salire e scendere le scale della metropolitana di Londra. Il bastone e la carrozzina sono per gli inglesi dei segnali che fanno scattare la solidarietà e l’aiuto molto più che da noi. Mi ha sorpreso il livello di attenzione che questa città dedica alle barriere architettoniche e la disponibilità dei londinesi nei confronti di chi ha una difficoltà motoria come la mia. Quando mi incrociavano , riuscivano a rallentare la loro corsa anche sulle corsie più veloci degli affollatissimi tapis roulant della metropolitana . Mi è sembrato di essere in un’altro mondo .

1 commento:

  1. Vorrei rendere noto ai +... che è passato, ora cammino, respiro, mangio... indi, "Girls" non "evitatemi come un "appestato",
    1- il coma, non è infettivo
    2- ne sono uscito, provate voi, a ri-imparare a camminare, poi ditemi se non vi gira il "membro", un appuntamento "saltato" così per magia...

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